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Gli itinerari culturali

Federico II apre le Corti

Si aprono le corti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Dottorandi e studenti federiciani, anche in collaborazione con associazioni, faranno da Cicerone a quanti desidereranno visitare le superbe sedi e il patrimonio storico e culturale della più antica università laica del mondo.

Sono diversi gli itinerari culturali visitabili dentro le Corti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, percorsi esclusivi e colmi di storia.

I cortili federiciani

Il primo itinerario (prima sperimentazione: sabato 4 dicembre 2021).

Durate il percorso è possibile salire lo Scalone della Minerva, passeggiare tra il Cortile del Salvatore, il Cortile delle Statue, il Complesso dei Santi Marcellino e Festo e visitare i Musei delle Scienze, incontrando anche dinosauri.

La visita inizia dall’ingresso principale della sede centrale dell’Università Federico II (in corso Umberto I, 40), realizzata tra il 1897 e il 1908 su progetto degli architetti Pierpaolo Quaglia e Guglielmo Melisurgo, dove sono ospitati gli uffici della governance di Ateneo e i suoi luoghi più rappresentativi. Il percorso conduce alla cittadella degli studi dell’antica Neapolis, nell’area di Mezzocannone, cuore pulsante dell’Ateneo: un’alternanza di edifici ottocenteschi e antichi complessi monumentali risalenti anche al XV secolo, caratterizzati da incantevoli chiostri.

Dall’ingresso principale si accede al vestibolo centrale nel quale è collocata la statua dell’imperatore Federico II di Svevia, fondatore dell’Ateneo, per giungere ai due scaloni monumentali e i foyers di accesso alle aule, dove si raggiungono le prime due grandi corti simmetriche, divise dal monumentale Scalone della Minerva. Da una di esse si accede direttamente ad un altro cortile più piccolo e raccolto, all’interno del quale è stato rinvenuto un tratto delle mura greche della città, simbolo della storia urbana e della ininterrotta continuità delle sue parti, oltre della millenaria stratificazione risalente alla fondazione di Neapolis di origine greco-romana.

A seguire c’è la risalita dello Scalone della Minerva, che assume un ruolo di cerniera tra gli istituti universitari, fino a giungere alle storiche aule di Chimica e di Fisica, dove sono poste le statue con la dea Minerva. L’itinerario conduce poi al Cortile del Salvatore fino a giungere al cosiddetto cortile monumentale, il seicentesco Cortile delle Statue, caratterizzato da un sistema di accessi diversi, che con l’Unità di Italia fu scelto per farne una sorta di pantheon degli uomini illustri, simboli senza tempo della cultura napoletana.
I visitatori proseguono fino al Complesso dei Santi Marcellino e Festo, uno straordinario luogo, caratterizzato dalla presenza di un primo chiostro di grandi dimensioni a pianta rettangolare.
Per l’occasione, sono stati eccezionalmente aperti i Musei del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche della Federico II, che possono essere visitati liberamente e autonomamente, a conclusione del percorso (il Real Museo, il Museo Zoologico, il Museo di Antropologia, il Museo di Paleontologia e il Museo di Fisica).

L’itinerario proposto dall’Università Federico II ha il duplice obiettivo di aprire gli straordinari spazi monumentali dell’Ateneo alla collettività e di individuare un percorso alternativo di scoperta della storia urbana e del vasto e pregiato patrimonio architettonico del centro antico di Napoli.

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Alla scoperta del Complesso Trecentesco di Donna Regina Vecchia

Il secondo itinerario (prima sperimentazione: sabato 21 maggio 2022 a cura degli allievi della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio ed in collaborazione con il FAI).

L’Università degli Studi di Napoli Federico II dedica al pubblico un percorso speciale alla scoperta del Complesso Trecentesco di Donna Regina Vecchia.

Nel corso dell’itinerario sono raccontati la storia del complesso e il delicato ma straordinario restauro realizzato nel 1928, l’unico sito non contaminato in epoca barocca, attraverso il restauro di Gino Chierici.

Il Complesso Trecentesco di Santa Maria Donnaregina Vecchia è un antico complesso religioso situato nel cuore del centro storico di Napoli. Costruito nel XIV secolo come convento, è composto dalla chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia e dal chiostro annesso. La chiesa, che presenta una pianta a croce latina, ospita importanti opere d’arte, tra cui il trittico di Tommaso degli Stefani e la Madonna col Bambino di Simone Martini. Il chiostro, di forma quadrangolare, è caratterizzato dalla presenza di arcate gotiche e di una serie di colonne con capitelli decorati.

Il complesso di Donnaregina, nella sua parte più antica, ospita la sede della Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell’Università Federico II. Da largo Donnaregina ci si inoltra per fermarsi ad ammirare il chiostrino del Sanfelice, la chiesa trecentesca di Donnaregina, il Sepolcro di Maria d’Ungheria di Tino di Camaino, la Cappella Loffredo, il coro delle monache e l’appartamento della Badessa.

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Visita all’Orto Botanico

Il terzo itinerario (prima sperimentazione: sabato 24 settembre 2022 realizzato da alcuni dipartimenti federiciani insieme all’Orto Botanico, in collaborazione con il FAI ed altre associazioni).

È l’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II la terza tappa di ‘Federico II apre le Corti con il FAI’. Ad accompagnare i visitatori nel corso della visita, inaugurata per la prima volta sabato 24 settembre 2022, sono le guide dell’Orto, gli studenti federiciani e i volontari del FAI.

Il re Giuseppe Bonaparte firmò nel 1807 il decreto istitutivo del “Real Giardino” già progettato nel 1796. Costruito entro il 1815 dagli architetti De Fazio e Paolotti espropriando dodici ettari al lato dell’Albergo dei Poveri, furono lì trasferite le numerose e diversificate piante coltivate nell’orto universitario dal professore di Botanica Vincenzo Petagna, provenienti dal Regno e da collezioni private. In base all’uso europeo, l’apertura al pubblicò sanciva lo scopo educativo dell’Orto, che, circondato da una passeggiata alberata, diveniva luogo ideale dove istruirsi all’aria aperta. La coltivazione, la conservazione di specie rare o in estinzione e soprattutto la ricerca e la didattica offerta a tutti gli studenti sono ancora oggi le attività principali dell’Orto, che, facente capo all’Università Federico II, conta più di diecimila specie.

Infatti, sono oltre 25 mila gli esemplari vegetali coltivati su una superficie di circa 12 ettari.

L’Orto Botanico ha molte funzioni che possono essere riassunte nella conservazione di specie vegetali rare e minacciate di estinzione, nella ricerca scientifica, anche in collaborazione con il dipartimento di Biologia della Federico II, e nella didattica.

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