Antichissimo, ma con un grande futuro davanti, l’Ateneo federiciano rappresenta la prima Universitas studiorum statale e laica della storia d’Occidente.
Tra le numerose attività in preparazione per i festeggiamenti dei primi 800 anni della Federico II, sono state realizzate nuove installazioni artistiche per celebrare le diverse sedi universitarie. Le opere sono una realtà rappresentativa dei diversi Dipartimenti federiciani e, dunque, delle diverse fonti dei saperi e della ricerca scientifica, che, a chi vive l’Università oggi ma anche per le future generazioni, mostrano il lungo cammino compiuto dall’Ateneo.
Sono stati invitati cinque artisti napoletani di fama internazionale. Cinque artisti diversi che con linguaggi personali hanno liberamente interpretato le celebrazioni dell’ottocentenario.
Alessandro Ciambrone, architetto, writer di fama, ha lavorato con i colori e con il segno su ampie superfici realizzando murales per il Complesso di Monte Sant’Angelo, per quello di San Giovanni e per il Policlinico.
ciop&kaf, i due noti street-artist, che da trent’anni “infestano”, come dicono loro stessi, i vicoli, i muri e gli angoli di alcune zone della città, lasciando immagini e segni spesso non indulgenti, ma carichi di potenza espressiva, si sono liberamente ispirati al trattato fridericiano sulla caccia per la realizzazione di un’esposizione itinerante che partirà da Porta di Massa.
Lello Esposito, scultore e pittore, che tutti conosciamo per la sua lettura personale e fortemente identitaria dei simboli iconici della Napoli universale, ha realizzato una scultura colossale per il Complesso di Scampia.
Infine Asad Ventrella, scultore e maestro orafo fra i più esperti, con una visione progettuale capace di utilizzare qualsiasi tecnica, dalle più tradizionali, come la fusione a terra o a cera persa, fino alle più recenti, basate sulle tecnologie additive, sottrattive e di deformazione, ha usato l’acciaio, il suo metallo d’elezione, lucente, indeformabile, perfetto, resistente al tempo, metafora assoluta per rappresentare l’atto fondativo di Federico, nelle sculture collocate nella Sede centrale, a Palazzo Gravina, nel Centro Congressi, in Piazzale Tecchio, a Portici e nel Complesso di San Giovanni.
Ogni opera rappresenta l’azione che ciascun artista ha voluto compiere per celebrare gli ottocento anni dell’Ateneo.
Una cifra importante anche nella sua stesura grafica, con quel numero 8 che disposto in senso longitudinale diventa simbolo di infinito, quasi a voler farsi portatore di un destino che deve proseguire oltre noi e oltre ogni sfida temporale.